In un precedente articolo del blog sostenevo che quanto sta accadendo all’economia italiana non e' da interpretarsi come un periodo di crisi, ma va interpretato come l’onda lunga della globalizzazione e dell’economia della conoscenza che, un po’ alla volta, vanno ridefinendo lo scenario competitivo e le regole del business. Se pensi che e' un periodo di crisi, tendi a rassegnarti; se vedi che lo scenario e' sicuramente un po’ piu' vasto, ti rendi conto che esso non contiene unicamente delle minacce ma anche delle grandi opportunita'. Cito, per esempio, il caso della Manconi, www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=6330&titolo=L'obiettivo%20di%20Manconi%20&%20C.%20diventare%20leader%20mondiale%20nel%20settore%20delle%20macchine%20affettatrici una delle aziende leader in Europa nella produzione di macchine affettatrici o della Topoprogram, una PMI calabrese che compete con successo contro i giganti del software, www.newsitaliapress.it/articolo.asp?id=6657&titolo=Topoprogram,%20un'azienda%20a%20colori
Lo ripeto ancora una volta: lo scenario delle piccole e medie imprese italiane e' spaccato in due. Una parte delle imprese che ha gia' cominciato ad attrezzarsi per competere con le nuove regole e nei nuovi scenari ha i fatturati in crescita, quelle che non si sono attrezzate invece, cedono quote di mercato alle altre.
Cerca di posizionare la tua azienda nel primo gruppo e vedrai che ogni pensiero di crisi un po' alla volta se ne andrà.
Paolo Ruggeri
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